Todaro: settore strategico per i nostri porti, un’occasione per le città I numeri che arrivano…
La ripresa dei trasporti, se il mare tiene… a galla l’economia
Eppur si muove. E, giusto per restare in tema di citazioni, in direzione ostinata e contraria. Perché nonostante una delle peggiori crisi degli ultimi decenni, con il Covid prima e la guerra dopo, il mare italiano continua a resistere e a tenere a galla un settore importante dell’economia come quello del trasporto e della logistica. I dati dei primi nove mesi dei traffici, pubblicati da Assoporti, l’associazione che riunisce gli scali italiani, confermano la tendenza alla ripresa. In particolare, a livello nazionale i container sono aumentati del 5,2%, le rinfuse liquide del 4,4%, quelle solide delll’8%, le altre merci del 2,2% e solo il traffico ro-ro riporta un segno negativo: -1,5%.
In generale, nei porti italiani il traffico è in crescita del 3,4% rispetto allo scorso anno, con oltre 362 milioni di tonnellate di merci movimentate: un aumento che supera, del 2,7%, anche il totale movimentato nel 2019, quando il Covid e i lockdown al massimo potevano rappresentare la trama di un film di fantascienza.
Mostra segnali di miglioramento anche il trasporto passeggeri: complessivamente i primi nove mesi dell’anno hanno segnato un aumento del 38,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, anche se resta da colmare un gap del 6,3% rispetto al 2019, pre-Covid. La ripresa dei passeggeri, insomma, prosegue, si riduce la perdita, che fra 2019 e 2020 era stata del 55,5% e si sono recuperati quasi i due terzi dei passeggeri persi fra il 2019 e il 2020, anche se i numeri restano al di sotto di quota 50 milioni (erano stati 51.429.772 nei primi nove mesi del 2019, 34.995.499 nello stesso periodo 2021 e 48.399.325 nel 2022).
Le crociere, in particolare, segnano un’importante inversione di tendenza, anche se i numeri (6.528.761) restano ancora bassi: quasi -30% rispetto ai livelli pre-Covid a livello nazionale, ma con segni di forte ripresa in Sicilia, dove l’anno in corso sta eguagliando le performance pre-pandemia.
Restando su un focus locale (sempre periodo gennaio-settembre), il totale delle merci nei porti della Sicilia occidentale sono passati da 6.235.509 tonnellate del 2020, a 7.265.027 del 2021 (+21,8% rispetto all’anno precedente) e a 7.866.689 del 2022 (+8,3%). Il porto di Palermo, ovviamente, fa la parte del leone con 5.895.490 tonnellate nel 2022, seguito da Termini Imerese con oltre un milione di tonnellate, Porto Empedocle (471.669 tonnellate) e Trapani (440.327 tonnellate).
“Leggendo questi dati – commenta Giuseppe Todaro, presidente di Osp e amministratore di Portitalia – mi viene in mente la parola resilienza, un termine tanto abusato negli ultimi anni, ma che trova una sintesi perfetta in quello che sta avvenendo nei nostri porti, dove affrontiamo ormai quotidianamente l’impatto della crisi senza arrenderci. Le difficoltà e i problemi ci sono stati e ci sono ancora, nessuno lo mette in dubbio, ma la capacità di resistere e di mantenere gli indicatori in territorio positivo, rappresenta anche un segnale incoraggiante per il futuro dei portuali. Perché ogni crisi, come ogni inverno, ha i suoi momenti di difficoltà e le sue tempeste, ma proprio per questo non bisogna mai abbandonare la speranza e lottare sempre, in attesa della bella stagione”.